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L’Amazzonia chiama, il mondo risponde: fermiamo il trattato UE-Mercosur

Indigeni, Sem Terra, Greta con i FFF e i movimenti italiani incassano il supporto di sindacati e Parlamento Ue, rilanciando la mobilitazione contro l’accordo commerciale che minaccia l’Amazzonia e l’agricoltura europea
Leggi il resto di questa voceDomani al via le audizioni #StopCETA in Senato. Coldiretti, Cgil, ambientalisti e consumatori scrivono a tutti i parlamentari: fermate la ratifica
Una Lettera_ ai Parlamentari italiani per chiedere loro di fermare la ratifica del CETA e di esaminare bene gli impatti del trattato e dire “no” a ragion veduta, senza forzare la volontà parlamentare.
Un libro bianco nel quale si chiarisce che un commercio davvero libero e giusto per tutti non si raggiunge con il CETA, ma con un ragionamento approfondito sulle vocazioni produttive del nostro Paese che premi e valorizzi la qualità, i territori, i diritti, il lavoro, la salute, l’ambiente. Sono gli strumenti di informazione e pressione che un ampio cartello di organizzazioni che comprende Coldiretti, Cgil, Arci, Acli Terra, Greenpeace, Legambiente, Slow food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento consumatori e Fairwatch porterà nelle audizioni che cominceranno domani al Senato all’interno del processo di ratifica del CETA in quel ramo del Parlamento.
In contemporanea si svolgerà domani martedì 20 giugno il tweetstorm per sostenere il “no” al CETA. Tutte le istruzioni necessarie qui E da domani, se non lo hai già fatto, adotta anche tu un senatore Leggi il resto di questa voce
#StopCETA: ora la lotta si sposta in Italia
Mercoledì prossimo, 22 febbraio 2017, il Senato Italiano è chiamato a discutere e a votare una risoluzione sul CETA rimasta nel cassetto per diversi mesi.
Sarà il primo passo del processo di ratifica che chiederà al Parlamento italiano, nei prossimi mesi, di approvare l’accordo con il Canada.
Per l’occasione, la Campagna Stop TTIP Italia, lancia la prima mobilitazione diretta sui nostri rappresentanti in Parlamento. Nonostante il CETA sia passato a Strasburgo con il benestare di parte degli eurodeputati eletti nel PD, non deve passare l’idea che quest’ultimo sia un buon affare per il nostro Paese. Esattamente come il TTIP, infatti, l’accordo con il Canada abbassa il livello di tutela dei diritti e dell’ambiente in Europa e in Italia. Si rischia un abbandono definitivo del principio di precauzione in favore di un approccio irresponsabile che va a scapito dei lavoratori, dei servizi e della qualità dei prodotti. Questa deriva va fermata immediatamente dai Paesi che più avrebbero da perdere approvando il CETA. L’Italia rischia 40 mila posti di lavoro, una riduzione della sicurezza alimentare, un indebolimento della lotta al cambiamento climatico, il probabile ingresso di OGM e di prodotti trattati con pesticidi non consentiti in Europa, e la competizione delle sue piccole imprese con prodotti di scarsa qualità in misura tale da mandare in rovina interi settori dell’economia locale.
Per questo chiediamo con urgenza a tutte le cittadine e i cittadini italiani di scrivere ai senatori della propria circoscrizione.
A seguire, la bozza di email preparata dalla rete Stop TTIP, da inviare agli indirizzi dei senatori che trovate in questi link (prima lista: PD e Gruppo Misto)
On. Senatore, On. Senatrice,
la recente ratifica del CETA al Parlamento europeo ha fatto emergere in tutta la sua drammaticità la spaccatura interna non solo tra gli eurodeputati, ma anche in seno alle nostre società sugli impatti negativi che l’accordo con il Canada potrà avere sui diritti economici, sociali e ambientali. È assolutamente necessario aprire un ampio dibattito nazionale con la società civile, evitando qualsiasi accelerazione del processo di approvazione che possa danneggiare un confronto trasparente e un dibattito democratico, grandi assenti durante la fase negoziale del CETA.
Nei mesi passati oltre 450 tra Ong e associazioni di consumatori hanno inviato numerosi documenti e ricerche sui rischi del CETA e nei giorni scorsi diverse organizzazioni sindacali e di categoria si sono espresse con viva preoccupazione riguardo le ricadute occupazionali. Le Regioni Puglia, Calabria e Toscana hanno espresso la loro ferma contrarietà alla ratifica del trattato, consce dei rischi per l’agricoltura e le piccole imprese.
Come cittadino/a italiano/a e come elettore o elettrice nella circoscrizione dove Lei è stata/o eletta/o, sono particolarmente preoccupata/o della politica economica e commerciale messa in campo dalla Commissione Europea. Il TTIP prima e adesso il CETA, per una serie di questioni già evidenti nei testi ufficiali, disegnano una prospettiva di sviluppo che rischia di impattare negativamente sulla filiera agroalimentare italiana, sulla tutela ambientale e persino sulle prerogative degli organismi democraticamente eletti nel nostro Paese, attraverso l’istituzione di un sistema per la risoluzione delle controversie potenzialmente lesivo delle prerogative costituzionali. Il tutto senza offrire garanzie esigibili per le condizioni e i diritti dei lavoratori.
L’Italia sarà ora chiamata a ratificare il CETA, un accordo i cui rischi sono noti dalle analisi effettuate sul testo consolidato. Per questo crediamo necessario esprimere voto contrario alla Risoluzione che Lei è tenuto a votare questo mercoledì: la ratifica del CETA non può passare sotto silenzio a tal proposito Le chiedo di prendere in seria considerazione le preoccupazioni espresse nei documenti inclusi nel testo di questa lettera, esprimendo una chiara posizione contraria.
Qui può trovare i documenti a cui fare riferimento (https://goo.gl/lLPnoO) e un’argomentata smentita sulle posizioni a sostegno dell’accordo (https://goo.gl/dV8qez)
Rimango in attesa di una sua cortese risposta e le invio cordiali saluti
Firma (nome e cognome, città)
CETA: i nomi e cognomi di chi ha votato
Ecco i nomi e cognomi degli europarlamentari italiani che hanno sostenuto il CETA, e di chi si è opposto. A voi, cittadini ed elettori, l’onore e onere di chiedere conto agli europarlamentari eletti nella vostra circoscrizione del voto espresso.
Per la Campagna Stop TTIP Italia la ratifica appena votata a Strasburgo è stata una tappa nella mobilitazione per bloccare l’accordo con il Canada.
Il prossimo obiettivo è Roma, per fermarne la ratifica alla Camera e al Senato.
Hanno votato a favore del CETA
Conservatori e riformisti
Fitto – Sernagiotto
Popolari
Comi – Cesa – Cicu – Dorfmann – Giardini – Mussolini – Maullu – La Via – Patriciello Pogliese – Salini
Socialdemocratici (S&D)
Bettini – Bonafe – Costa – DeMonte – Danti – Gualtieri – Kyenge – Pittella – Picierno – Toia – Zanonato – Zoffoli – Morgano – Sassoli
Non iscritti: Soru
Hanno votato contro il CETA
Movimento 5 Stelle
Adinolfi – Agea – Aiuto – Beghin – Borrelli – Castaldo – Corrao – D’Amato – Evi – Tamburrano – Valli – Zullo – Zanni – Ferrara – Pedicini – Moi
Lega Nord
Bizzotto – Fontana – Salvi – Borghezio – Ciocca
Lista Tsipras/Altraeuropa
Forenza – Maltese – Spinelli
Verdi
Affronte
Socialdemocratici (S&D)
Benifei – Briano – Caputo – Cofferati – Chinnici – Cozzolino – Panzeri – Schlein – Giuffrida – Viotti
Si sono astenuti sul CETA
Popolari
Cirio
Partito Democratico
Gentile
Non votanti
Tajani (Popolare, come Presidente dell’Europarlamento); Matera, Martuscello (Popolari, assenti). De Castro, Mosca, Bresso, Paolucci, Gasbarra (Socialdemocratici (S&D), assenti)
Verso un 15 febbraio 2017 #StopCETA: Le 4 bufale dei democratici sul CETA
Mentre cresce la protesta della società civile in vista della ratifica del Parlamento Europeo, gli eurodeputati socialdemocratici rispondono con la propaganda
Il prossimo 15 febbraio il Parlamento Europeo, riunito a Strasburgo, sarà chiamato a ratificare il CETA, l’accordo di libero scambio tra Canada e Unione Europea. Il “fratello piccolo” del TTIP ha destato l’opposizione della società civile, perché vettore degli stessi rischi più volte documentati e mai confutati.
La Campagna Stop TTIP Italia, in vista di questa scadenza, ha intensificato la pressione sugli eurodeputati italiani favorevoli al CETA. In seguito al bombardamento di e-mail, telefonate e contatti via social network, è emersa una spaccatura all’interno del gruppo socialdemocratico, cui aderiscono i parlamentari del Pd. A fronte di alcune defezioni, però, una gran parte dei S&D sposano acriticamente le tesi dei promotori dell’accordo, dietro i quali si celano interessi commerciali enormi, spesso molto distanti dalle priorità dei cittadini e dei consumatori.
«I messaggi di risposta ricevuti in questi giorni sembrano un copia e incolla di slogan propagandistici – dichiara Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia – Un tentativo maldestro di rassicurare migliaia di cittadini preoccupati, spesso ben più informati degli stessi loro rappresentanti».
In particolare le posizioni pro CETA dei socialdemocratici si basano su numerose gravi omissioni e su alcuni assunti tutti da dimostrare, vere e proprie “bufale” che Stop TTIP Italia è in grado di smontare, una per una.
Esce la bozza di dichiarazione del Consiglio Europeo: il CETA vacilla
Nelle ultime ore ha iniziato a girare su Twitter la bozza di dichiarazione conclusiva del Consiglio Europeo di domani. Come potete leggere al punto 13 del documento (a questo link), i 28 leader europei hanno lasciato tra parentesi quadre la frase più importante: quella secondo cui il Consiglio Europeo
«accoglie la decisione di firmare e applicare provvisoriamente il Comprehensive Economic Trade Agreement UE-Canada, e chiede al Parlamento Europeo di dare prontamente il suo consenso».
Ciò significa che non vi è accordo su questo passaggio del testo finale, a causa della resistenza della Vallonia che abbiamo raccontato in questo articolo. Per sostenere questa coraggiosa presa di posizione oggi si sono moltiplicate le azioni di solidarietà da parte della società civile: 80 europarlamentari hanno firmato una lettera aperta di appoggio al governo vallone, lo stesso hanno fatto 11 accademici canadesi.