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Buone notizie: il CETA slitta ancora al Senato e nasce l’intergruppo parlamentare No CETA

La mobilitazione di questi giorni ha funzionato: ha portato, infatti, all’ennesimo slittamento della ratifica del CETA al Senato che non approda oggi in aula. Il trattato Ue-Canada esce dunque dai radar di Palazzo Madama, ma resta aperta una possibilità: che dopo l’approvazione della legge di stabilità venga riproposto nell’estremo tentativo di farlo passare prima delle elezioni. Per questo dobbiamo continuare a premere sui senatori, come fatto in questi giorni, per fermarlo definitivamente. In fondo alla pagina tutte le istruzioni per continuare a tenere alta l’attenzione su questi tema nelle prossime settimane, ed evitare che il CETA rientri in agenda di soppiatto all’ultimo minuto.
Alcuni parlamentari, inoltre, hanno già ascoltato le nostre ragioni e, per promuovere una più ampia discussione nel Paese sul tema e ragionare sull’opportunità di strumenti commerciali come il CETA per il bene del Paese, hanno costruito un intergruppo parlamentare #NoCETA, che supera già i 50 appresentanti di tutti gli schieramenti. Chiediamo, con le nostre lettere, a chi ancora non ne fa parte di aderire al più presto all’intergruppo. Fermare la ratifica del CETA deve essere una priorità di tutti i deputati e senatori che hanno a cuore l’interesse pubblico, oltre che il proprio elettorato.
In questa pagina (http://atomic-temporary-64869861.wpcomstaging.com/intergruppo-parlamentare-no-ceta/) del sito pubblicheremo l’aggiornamento dei nomi (che crediamo aumenteranno fin dalle prossime ore) e tutte le loro iniziative.

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CETA, no alla ratifica: protesta a Montecitorio con associazioni, sindacati e Regioni

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Migliaia di persone hanno manifestato stamattina in piazza Montecitorio per dire no alla ratifica del CETA, l’accordo di commerciale tra Unione Europea e Canada. Il sit in, organizzato da Coldiretti insieme alla campagna Stop TTIP Italia, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch, ha visto la partecipazione di deputati e senatori di diversi schieramenti: da Articolo 1 a Sinistra Italiana, dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d’Italia, Lega Nord, Gruppo Misto, Rifondazione Comunista e anche esponenti del Partito Democratico. Tutti critici verso un trattato che – denunciano le sigle organizzatrici della manifestazione – causerebbe danni sostanziali all’agricoltura italiana, alle produzioni di qualità, ridurrebbe i diritti del lavoro e aprirebbe all’importazione di sostanze chimiche vietate e combustibili inquinanti, minando conquiste sociali e standard ambientali. Il principio di precauzione potrebbe essere messo in secondo piano rispetto alle esigenze del commercio, con possibili ripercussioni sulla sicurezza alimentare e la salute dei cittadini. Preoccupazioni anche per i servizi pubblici, che il CETA non proteggerebbe a dovere, così come per il temuto tribunale speciale per gli investimenti, grazie al quale le grandi imprese estere potrebbero chiedere compensazioni virtualmente illimitate agli stati che approvassero regolamentazioni lesive dei loro investimenti. Leggi il resto di questa voce

CETA, slitta la ratifica. La campagna #StopCETA scende in piazza

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Salta il voto di ratifica del CETA. Il voto in commissione Affari esteri del Senato spostato a martedì 27. Stop TTIP Italia, insieme alle associazioni agricole, ambientaliste e sindacali rilancia la mobilitazione di piazza per bloccare l’accordo. Appuntamento martedì 27 alle 10 al Pantheon

Il voto di ratifica sul CETA previsto per oggi al Senato non è tenuto. Le forti pressioni della società civile, che in questi giorni ha scritto migliaia di e-mail ai senatori e al Presidente della Repubblica, ha costretto la maggioranza a tenere audizioni sul tema,  discutere almeno un po’, e così a spostare l’approvazione del disegno di legge di ratifica dell’accordo UE-Canada alla prossima settimana. Un’altra vittoria della mobilitazione pubblica in difesa dei diritti del lavoro, della sicurezza alimentare, dell’ambiente e delle regole del gioco democratico. Leggi il resto di questa voce

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