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ISDS: come fare profitti con la pandemia

Un nuovo approfondimento della Campagna Stop TTIP Italia racconta di come studi legali specializzati ed esperti di commercio internazionale stiano consigliando alle imprese multinazionali di fare causa agli Stati che riducono i loro spazi di azione in tempi di pandemia.

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Dieci richieste (più una) per ricostruire il mondo dopo la pandemia

Oltre 70 organizzazioni lanciano un messaggio alla vigilia dell’Eurogruppo: dalla crisi non si esce con gli eurobond, ma mettendo in discussione il paradigma che l’ha generata

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UE-Mercosur: il futuro al rogo

In un nuovo report della nostra Campagna, perché l’Italia deve seguire l’Austria e dire no al nuovo trattato tossico che minaccia l’Amazzonia

Mentre in tutto il mondo le ragazze e i ragazzi dei Fridays for future chiedono a milioni in piazza ai propri Governi di proteggere il loro futuro dai cambiamenti climatici, la Commissione europea vuole forzare un vecchio accordo un’Argentina al collasso, il Brasile del negazionista climatico Bolsonaro, Uruguay e Paraguay. Un trattato di liberalizzazione selvaggia. quello EU-Mercosur, che alimenta una concorrenza sleale contro i produttori europei – tutti concordi, per una volta, a chiederne lo stop – a spese della nostra salute e del polmone verde del mondo, l’Amazzonia.

Il report “Il futuro al rogo” viene lanciato dalla Campagna Stop TTIP/CETA Italia in occasione dello sciopero globale contro i cambiamenti climatici, come contributo alla riflessione su come un commercio senza regole possa, ancora una volta, vanificare tutti gli sforzi per contenere l’emergenza sociale e ambientale che dilaga nel pianeta. Denunciamo, inoltre, come l’Europa non debba e non possa esporre a maggiori rischi attivisti, donne, giovani, contadini e indigeni che soprattutto in Brasile si battono e muoiono per difendere l’Amazzonia dall’aggressione dell’agribusiness e dei padroni delle miniere.

Nonostante la Commissione Europea sia stata rinnovata e la neopresidente Ursula Von Der Leyen abbia posto tra gli obiettivi cardine del suo mandato un Green Deal per l’Europa, il suo Commissario al Commercio Phil Hogan ha difeso strenuamente la positività dell’accordo con i paesi del Mercosur. Il tutto, nonostante il governo del suo paese d’origine, l’Irlanda, abbia minacciato la bocciatura della ratifica per gli impatti ambientali e sull’agricoltura nazionale.
L’Austria si è spinta oltre, votando un atto parlamentare di indirizzo vincolante per il governo, che lo obbliga a mettere il veto al tavolo del Consiglio dell’UE quando, nella seconda metà del 2020, dovrà dare un parere sulla ratifica.
L’Italia dovrebbe agire nella stessa direzione: Governo e Parlamento riempiano di contenuto i tanti annunci fatti sull’ambiente e il clima, bocciando subito l’accordo già concluso con il Canada (CETA) e mettendo un veto in Europa sul trattato con il Mercosur.

Il Comunicato stampa con le nostre richieste

Domani al via le audizioni #StopCETA in Senato. Coldiretti, Cgil, ambientalisti e consumatori scrivono a tutti i parlamentari: fermate la ratifica

Red Stamp - Stop CETAUna Lettera_ ai Parlamentari italiani per chiedere loro di fermare la ratifica del CETA  e di esaminare bene gli impatti del trattato e dire “no” a ragion veduta, senza forzare la volontà parlamentare.

Un libro bianco nel quale si chiarisce che un commercio davvero libero e giusto per tutti non si raggiunge con il CETA, ma con un ragionamento approfondito sulle vocazioni produttive del nostro Paese che premi e valorizzi la qualità, i territori, i diritti, il lavoro, la salute, l’ambiente. Sono gli strumenti di informazione e pressione che un ampio cartello di organizzazioni che comprende Coldiretti, Cgil, Arci, Acli Terra, Greenpeace, Legambiente, Slow food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento consumatori e Fairwatch porterà nelle audizioni che cominceranno domani al Senato all’interno del processo di ratifica del CETA in quel ramo del Parlamento.

In contemporanea si svolgerà domani martedì 20 giugno il tweetstorm per sostenere il “no” al CETA. Tutte le istruzioni necessarie qui  E da domani, se non lo hai già fatto, adotta anche tu un senatore Leggi il resto di questa voce

Scriviamo al Presidente Mattarella: non cada nella rete del TTIP

Mattarella ObamaIl presidente degli Stati Uniti Obama ha incontrato ieri (8 febbraio) il presidente Sergio Mattarella, e non ha mancato di sottolineare quanto sarebbe felice se l’Italia spingesse ancora più forte per l’approvazione del TTIP. Leggi il resto di questa voce

#TiSA: Lettera a membri commissione INTA

tiziana.beghin@europarl.europa.eu
david.borrelli@europarl.eu.it

salvatore.cicu@europarl.europa.eu
eleonora.forenza@europarl.europa.eu
alessia.mosca@europarl.europa.eu
matteo.salvini@europarl.europa.eu
goffredo.bettini@europarl.europa.eu
fabio.castaldo@europarl.europa.eu
nicola.danti@europarl.europa.eu

 

tisa-ttip-tpp-leaks

Egregi Membri del comitato INTA,
questa sera parteciperete ad un importante voto sul negoziato TiSA, e la società civile starà a vigilare.
Sebbene i negoziati del Trade in Services Agreement (TiSA) non stiano ricevendo la stessa attenzione del TTIP, ci sono simili e ulteriori motivi di preoccupazione nella prospettiva degli interessi pubblici e della società civile. A differenza del TTIP, la EC ha concesso molta meno trasparenza riguardo alle proposte UE ed alle sue posizioni nei negoziati TiSA.
Tuttavia, Wikileaks ha fornito una visione dei testi, dando così visibilità a molti problemi.
Pertanto, abbiamo serie riserve riguardo alla direzione delle attuali negoziazioni, e sui presunti potenziali benefici.

Oggi, 18 gennaio, vi esortiamo a votare un rapporto sul TiSA che dia un chiaro segnale ai negoziatori della Commissione Europea ed agli stati membri dell’UE del fatto che alcuni importanti principi non possono essere oggetto di negoziazione.

Vi esortiamo a supportare gli emendamenti che chiedono:

* La protezione del pieno diritto di regolamentare, e la protezione degli interessi pubblici e dei servizi pubblici.
– cfr. emendamenti 7, 12, 14, 27, 56, 57, 58 e 59, e l’emendamento 522
– l’emendamento 27 ancora non previene il rischio di vincolare alcuni settori dei servizi ad una liberalizzazione senza ritorno

* Il prevalere dei diritti fondamentali sul libero scambio. Ad esempio, standard, convenzioni e leggi su lavoro e società dovrebbero sempre essere applicate e migliorate, l’implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dovrebbero essere prioritizzati, e privacy e diritti digitali dell’EU dovrebbero prevalere sulle norme per commercio e investimenti.
– cfr. emendamenti 15, 21, 34, 36, 38, 41

* La protezione della riforma del settore finanziario, inclusa la possibilità di bandire prodotti finanziari rischiosi e speculativi.
–  cfr. emendamenti 48 e 49

* Trasparenza e obbligo di rendere conto dei negoziati sul TiSA, tra le altre cose per dare accesso al pubblico di tutti i testi del negoziato, durante il processo di negoziazione.
–  cfr. emendamenti 23, 65, 66, 67, 69 ed emendamenti  571, 576, 577

Ci rammarichiamo dei principi di apertura aggressiva dei mercati inclusi in molti degli emendamenti, e vi esortiamo ad opporvi agli emendamenti 29, 44, 50 e 62.

Confidando che servirete il pubblico interesse,

Campagna Stop TTIP Italia

#Cecilia, dov’è la sala di lettura? Mailbombardiamola, è Natale!

Blitz del M5S alla Farnesina: la sala di lettura dove i parlamentari nazionali avrebbero dovuto poter accedere alla lettura dei testi del TTIP non c’è ancora. Eppure, nell’audizione in Parlamento del 26 novembre scorso, la commissario europea al Commercio Cecilia Malmstrom, che qui  vedete in versione “morte nera” (il tweet è stato pubblicato da lei stessa) aveva assicurato che entro due settimane in ogni ministero degli Esteri di ogni Paese dell’Unione europea sarebbe stata allestita una sala di lettura con una copia del TTIP a disposizione.  Siamo al 23 Dicembre e non ce n’è traccia.Nairobi Malmstrom

Mailbombardiamola d’affetto, è Natale!

Aprendo questo link trovate il video del blitz e un format da riempire per unirsi al bombardamento di email rivolto alla Malmstrom per chiederle che fine ha fatto la sala di lettura

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L’annullamento del dibattito sul #TTIP. Chi ha votato cosa.

strasburgoChi ha scelto di non discutere sul TTIP oggi in Aula (in neretto i volti noti)

ALDE: Auštrevičius, van Baalen, Bearder, Becerra Basterrechea, Bilbao Barandica, Calvet Chambon, Charanzova, De Backer,Deprez, de Sarnez, Diaconu, Dlabajova, Faria, Federley, Gerbrandy, Goulard, Harkin, Huitema, Hyusmenova, in ‘t Veld,Jaatteenmaki, Jakovčić, Ježek, Kallas, Kyuchyuk, Meissner, Michel, van Miltenburg, Mlinar, Muller, Nicolai, van Nieuwenhuizen, Pagazaurtundua Ruiz, Petersen, Radoš, Ries, Rohde, Schaake, Telička, Theurer, Toom, Tornas, Vautmans, Vayrynen, Verhofstadt

ECR: Belder, Demesmaeker, Duncan, Ford, Fox, Gericke, Henkel, Kamall, Lewer, Loones, McClarkin, McIntyre, Nicholson, OŜog, Ruohonen-Lerner, Škripek, Starbatty, Stevens, von Storch, Swinburne, Tannock, Tošenovsky, Van Bossuyt, Van Orden, Zahradil, Zīle

PPE: Adaktusson, Arimont, Bach, Balz, Becker, Belet, Bogovič, Brok, Buda, Buzek, van de Camp, Caspary, del Castillo Vera, Comodini Cachia, Corazza Bildt, Csaky, Delahaye, Des, Diaz de Mera Garcia Consuegra, Ehler, Fisas Ayxela, Fjellner, Gahler, Gal, Gardini, Gonzalez Pons, Grossetete, Grzyb, Hetman, Hohlmeier, Hokmark, Holvenyi, Hubner, Jahr, Kalniete, Karas, Kelam, Kelly, Kosa, Kostinger, Kovatchev, Kozłowska-Rajewicz, Kudrycka, de Lange, Langen, Lavrilleux, Lenaers, Lins, McAllister, McGuinness, Mann, Matera, Mato, Metsola, Mikolašik, Millan Mon, Morin-Chartier, Muresan, Nagy, Niebler, Olbrycht, Pabriks, Patriciello, Paunova, Peterle, Pitera, Plenković, Ponga, Proust, Quisthoudt-Rowohl, Radev, Rangel, Reul, Ribeiro, Rolin, Ruas, Rubig, Salini, Schmidt, Schreijer-Pierik, Schulze, Schwab, Siekierski, Sogor, Šojdrova, Štětina, Stier, Šulin, Svoboda, Szajer, Thun und Hohenstein, Tomc, Vandenkendelaere, Voss, Wałęsa, Weber Manfred, Wenta, Zaborska, Zalba Bidegain, Zeller, Zwiefka

S&D: Bresso, De Castro, Grapini, Guteland, Kofod, Kyrkos, Ludvigsson, Maňka, Moisă, Schaldemose, Zanonato


Chi voleva, invece, almeno discuterne

ALDE: Marinho e Pinto, Tremosa i Balcells

ECR: van Dalen, Pretzell

EFDD: Affronte, Agea, Agnew, Aker, Arnott, Atkinson, Beghin, Bours, Carver, Castaldo, Coburn, Collins, Corrao, D’Amato, (The Earl of) Dartmouth, Etheridge, Evi, Farage, Ferrara, Finch, Helmer, Hookem, James, Lundgren, Nuttall, O’Flynn, Pedicini, Reid, Seymour, Tamburrano, Valli, Woolfe, Zanni, Zullo

GUE/NGL: Albiol Guzman, Anderson Martina, Bjork, Boylan, Carthy, Couso Permuy, De Masi, Eck, Ernst, Ferreira Joao, Flanagan, Forenza, Glezos, Gonzalez Penas, Handel, Juaristi Abaunz, Kari, Konečna, Kuneva, Le Hyaric, Lopez Bermejo, Losing, Maštalka, Matias, Melenchon, Michels, Mineur, Ni Riada, Omarjee, Sanchez Caldentey, Scholz, Senra Rodriguez, Spinelli, Sylikiotis, Torres Martinez, Urban Crespo, Vallina, Zimmer

NI: Aliot, Annemans, Balczo, Bay, Bilde, Boutonnet, Briois, Chauprade, D’Ornano, Ferrand, Goddyn, Gollnisch, de Graaff, Jalkh, Kappel, Lebreton, Le Pen Marine, Loiseau, Maeijer, Martin Dominique, Melin, Monot, Montel, Morvai, Philippot, Schaffhauser, Stuger, Troszczynski, Vilimsky

S&D: Anderson Lucy, Andrieu, Arena, Bayet, Beres, Borzan, Briano, Caputo, Cofferati, Corbett, Dalli, Dance, Dodds, Anneliese, Freund, Frunzulică, Gebhardt, Griffin, Jongerius, Kadenbach, Kaufmann, Kirton-Darling, Koster, Martin, David, Martin Edouard, Maurel, Moody, Nilsson, Pascu, Pirinski, Regner, Revault D’Allonnes Bonnefoy, Roziere, Schlein, Schuster, Simon Sion, Stihler, Szanyi, Tarabella, Thomas, Weidenholzer

Verts/ALE: Albrecht, Andersson, Auken, Buchner, Butikofer, Ceballos, Delli, Eickhout, Engstrom, Eriksson, Evans, Giegold, Harms, Hautala, Heubuch, Jadot, Joly, Keller Ska, Lambert, Lamberts, Lochbihler, Lunacek, Maragall, Reda, Reintke, Sargentini, Scott Cato, Sebastia, Šoltes, Staes, Terricabras, Trupel, Turmes, Urtasun, Vana, Ždanoka


Astenuti

ECR: Krasnodębski

NI: Papadakis Konstantinos, Zarianopoulos

PPE: Ferber

S&D: Aguilera Garcia, Ayala Sender, Blanco Lopez, Bostinaru, Costa, Danti, Fernandez, Groote, Guerrero Salom, Hedh, Krehl, Kumpula-Natri, Lange, Lauristin, Liberadzki, Lietz, Łybacka, Morgano, Mosca, Negrescu, Niedermuller, Panzeri, Pavel, Pittella, Post, Rodrigues Maria Joao, Sehnalova, Silva Pereira, Simon Peter, Toia, Ulvskog, Van Brempt, Westphal

Strasburgo: annullato confronto su #TTIP. Stop TTIP Italia “la mobilitazione continua”

Dopo che la spaccatura tra i Socialdemocratici, merito della mobilitazione della società civile, ha fatto slittare ieri il voto della Relazione Lange sul TTIP, a data da destinarsi, il dibattito sul Trattato transatlantico di stamane a Strasburgo è stato annullato tra le proteste di alcuni eurodeputati che hanno indossato le t-shirt della campagna Stop TTIP Italia (FOTO)
Gli oltre 120 emendamenti presentati tornano in Commissione Commercio Internazionale (INTA) con il tentativo di cancellarne alcuni.
Per Stop TTIP Italia, la coalizione italiana che si oppone al negoziato “l’annullamento del dibattito di stamane all’europarlamento dimostra quanto gli spazi di discussione sul TTIP siano limitati. Continueremo le mobilitazioni fino alla sospensione dei negoziati, monitorando l’operato dei nostri Europarlamentari fin dalle prossime settimane”.

Nel frattempo la Campagna Stop TTIP Italia rilancia la raccolta di firme, verso le due milioni e mezzo di adesioni e la Campagna di raccolta fondi popolare, per sostenere le attività future

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TTIP: parlamento europeo diviso su ISDS, voto su relazione Lange rimandato!

Roma, 9 giugno 2015 – COMUNICATO STAMPA

parliament-voteIl voto previsto domani 10 giugno a Strasburgo sulla Relazione Lange slitta  a data da destinarsi. Lo ha deciso il presidente Schulz applicando l’articolo 175 del regolamento del Parlamento Europeo dopo essersi consultato con il presidente della Commissione Commercio Internazionale (INTA).  Il motivo? I 200 emendamenti presentati e la richiesta di voti separati e con chiamata nominale. Toccherà  probabilmente di nuovo a INTA decidere sugli emendamenti e le proposte presentate in plenaria.

Sembra evidente che nel  gruppo dei Socialisti & Democratici la questione dell’ISDS stia diventando esplosiva e che gli accordi con i Popolari non siano poi così solidi.

La mobilitazione di questi giorni di cittadini e reti di movimento, grazie ai due milioni di firme raccolte e alla pressione diretta della società civile sui Parlamentari Europei,  ha certamente giocato un ruolo fondamentale nel rafforzare queste spaccature. Dunque, le criticità sollevate durante questo periodo dalla Campagna Stop TTIP non erano vaneggiamenti privi di basi, bensì riguardavano pericoli concreti di mutamenti irreversibili dell’ordinamento democratico europeo e nazionale. La richiesta resta perciò immutata: nessun accordo è meglio di un pessimo accordo.

Adesso  è necessario aumentare il controllo democratico della societa’ civile sulla prossima riunione della Commissione Commercio Internazionale, per evitare che ancora una volta si assista all’ennesimo furto della democrazia a vantaggio dei forti interessi commerciali.

Contatti stampa:
Alberto Zoratti – 349 6766540

Per interviste:
Monica Di Sisto – 335 8426752
Elena Mazzoni – 328 1312595

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