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Domani al via le audizioni #StopCETA in Senato. Coldiretti, Cgil, ambientalisti e consumatori scrivono a tutti i parlamentari: fermate la ratifica
Una Lettera_ ai Parlamentari italiani per chiedere loro di fermare la ratifica del CETA e di esaminare bene gli impatti del trattato e dire “no” a ragion veduta, senza forzare la volontà parlamentare.
Un libro bianco nel quale si chiarisce che un commercio davvero libero e giusto per tutti non si raggiunge con il CETA, ma con un ragionamento approfondito sulle vocazioni produttive del nostro Paese che premi e valorizzi la qualità, i territori, i diritti, il lavoro, la salute, l’ambiente. Sono gli strumenti di informazione e pressione che un ampio cartello di organizzazioni che comprende Coldiretti, Cgil, Arci, Acli Terra, Greenpeace, Legambiente, Slow food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento consumatori e Fairwatch porterà nelle audizioni che cominceranno domani al Senato all’interno del processo di ratifica del CETA in quel ramo del Parlamento.
In contemporanea si svolgerà domani martedì 20 giugno il tweetstorm per sostenere il “no” al CETA. Tutte le istruzioni necessarie qui E da domani, se non lo hai già fatto, adotta anche tu un senatore Leggi il resto di questa voce
19-23 maggio: Ue e Usa di nuovo a confronto
di Monica Di Sisto, Fairwatch
L’attesa sembrava non finire mai, e invece il Ministero del Commercio con l’Estero Usa ha fatto sapere che i nuovi negoziati del trattato TTIP si terranno ad Arlington, ridente (non troppo) cittadina da 200mila anime nella Virginia. nell’imminenza delle Elezioni europee, per far crescere il consenso alle trattative in quella parte di continente che ancora adesso – a partire da Francia e Germania – resiste all’idea della necessità di ulteriori liberalizzazioni e può affondare il processo, il commissario europeo al Commercio De Gucht, che ha aperto per tre settimane una consultazione online sul sito della Commissione per rabbonire quella parte dell’opinione pubblica che lo accusa di scarsa trasparenza nel negoziato, sta affrontando una marcia forzata di incontri con imprese e istituzioni competenti. Leggi il resto di questa voce
TTIP: la carica dei 50
Dall’11 al 14 novembre a Bruxelles Europa e Stati Uniti provano a creare con il Transatlantic Trade and Investment Partnership (o TTIP) un mostro a due teste che rischia di limitare per sempre l’autonomia politica e la qualità della vita di 29 Paesi e 800 milioni di persone.
Sono circa 50, e da lunedì scorso a Bruxelles negoziano per gli Stati Uniti la creazione della più grande operazione di liberalizzazione mai tentata, soprattutto per la sua portata simbolica. Sono avvocati commerciali, esperti e lobbisti a stelle e strisce che, da oggi e fino al 15 novembre prossimo, proveranno nel confronto con i loro colleghi d’oltre Atlantico a far saltare tra Usa e Ue non soltanto tasse d’importazione, dazi e quote che separano i due mercati – in realtà abbastanza bassi, in media un 3% sul valore di gran parte delle merci che vale 25 miliardi di euro di fatturato in più tra le due sponde, valuta la Commissione europea – ma anche ad “armonizzare” le regole di qualità, di sicurezza e di fornitura che oggi non permettono a molte merci di varcare i reciproci confini.
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