Un’altra conferma dalla Corte Europea di Giustizia: la ratifica nazionale è obbligatoria
La Corte europea di Giustizia ha emesso, oggi a Lussemburgo, un parere giuridico molto atteso e d’importanza cruciale per il futuro della politica commerciale dell’Ue e dei suoi accordi di libero scambio cosiddetti “di nuova generazione”, come il Ceta recentemente concluso con il Canada. Il parere della Corte stabilisce che l’accordo commerciale con Singapore, siglato il 20 settembre 2013, non può, nella sua forma attuale, essere concluso e ratificato dalle sole istituzioni dell’Unione europea, in quanto contiene disposizioni che rientrano fra le competenze “concorrenti” dell’Ue e degli Stati membri, o addirittura nella competenza esclusiva degli Stati membri.
I giudici comunitari affermano in sostanza che, al di là dei puri aspetti commerciali, le disposizioni relative agli investimenti esteri diversi da quelli diretti e quelle relative alla risoluzione delle controversie tra investitori e Stati non rientrano nella competenza esclusiva dell’Unione.
Questa interpretazione del Trattato Ue farà sicuramente giurisprudenza per tutti gli accordi di questo tipo conclusi, o che saranno conclusi in futuro dall’Ue (come il Ceta con il Canada, o il Ttip con gli Usa, per ora arenatosi), che non potranno essere sottratti alla ratifica nazionale da parte di tutti gli Stati membri.
Pubblicato il 16 Maggio 2017 su Blog. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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