ISDS nell’accordo con il Canada: Stop TTIP “accolte le criticità, ora si cancelli l’arbitrato. E il Governo chiarisca su denuncia a Italia”

Presentate le priorità della Presidenza lussemburghese dell’Unione Europea: si riapre la questione ISDS nel trattato con il Canada
Stop TTIP Italia “bene che siano state colte le criticità, ma a questo punto si cancelli l’arbitrato. E il Governo chiarisca sulla denuncia all’Italia davanti all’ISDS”

Roma 23 luglio – “L’accordo con il Canada (CETA) non reintrodurrà un vecchio ISDS dalla porta posteriore e un confronto è già in atto tra Canada e Stati membri dell’Unione Europea” per assicurare una riforma del meccanismo di arbitrato. Questa una delle priorità della Presidenza lussemburghese dell’Unione Europea, presentate il 17 luglio scorso agli Europarlamentari di Strasburgo.
Già la Campagna Stop TTIP Italia aveva denunciato al Ministero dello Sviluppo Economico, con la presentazione di un documento formale, il forte rischio che una riforma dell’arbitrato nel TTIP senza una contestuale revisione nell’accordo con il Canada avrebbe determinato una situazione ancora peggiore di quella ipotizzata, con una falla evidente nel sistema che avrebbe permesso alle imprese statunitensi con sussidiarie in Canada di aggirare la riforma usando arbitrati privati e affossando una volta per tutte anche la pur timida riforma chiesta dal Parlamento europeo.
Una richiesta a cui il Viceministro Calenda ha chiuso la porta, dichiarando su Twitter il 14 luglio scorso che “per governo CETA e’ intoccabile. Riaprirlo sarebbe un disastro e ci priverebbe di ogni credibilità”. Una posizione che, evidentemente, non è in linea né con il Presidente del socialdemocratici europei, il suo collega di partito Gianni Pittella, né con la nuova Presidenza dell’UE e su cui andrebbe fatta ulteriore chiarezza.
“La posizione del Governo italiano nei fatti smentisce il presidente del gruppo degli europarlamentari socialdemocratici” dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia. “Sebbene sia ancora tutto da confermare, l’apertura della nuova Presidenza dell’Unione Europea mostra come le denunce della società civile siano basate su dati di realtà e non da atteggiamenti ideologici e preconcetti, come spesso accusato dal Viceministro Calenda. Fonti informali canadesi ritengono che un eventuale cambio di maggioranza alle prossime elezioni federali nell’ottobre 2015 potrebbe favorire ulteriori aperture. A questo punto il Viceministro chiarisca, se ha informazione, sull’attuale situazione”.
“La revisione dell’ISDS nell’accordo con il Canada eviterebbe lo scenario peggiore” chiarisce Monica Di Sisto, portavoce di Stop TTIP Italia, “ma la Campagna italiana ribadisce la necessità di cancellare definitivamente ogni tipo di arbitrato sia dal TTIP che dal CETA, a maggior ragione adesso che pare ci siano aperture sul capitolo sugli investimenti. Dati recenti mostrano come al contrario della vulgata generale siano gli investitori, e non i Governi, i principali vincitori di queste cause e come tra Paesi avanzati sia assolutamente ridondante e rischioso, vista la presenza di corti giuridiche convenzionali e di Corti di giustizia pienamente funzionanti. C’è da aggiungere che non aiuta il silenzio tombale del Governo sulla causa presentata contro l’Italia proprio davanti a un ISDS nel trattato per l’energia: è già stata definita la corte arbitrale e l’8 maggio scorso sono state consegnate le controdeduzioni, a questo punto vorremmo che il Viceministro chiarisse sui rischi ma anche sui costi legali che il nostro Paese dovrà sostenere”.
“Paesi come l’Australia” conclude Marco Bersani, tra i portavoce Stop TTIP Italia, “hanno scelto di escludere l’ISDS dai suoi accordi tra Paesi industrializzati, mentre uno dei Paesi trainanti degli investimenti in America Latina, il Brasile, non ha mai previsto alcun ISDS nei suoi accordi. L’attrattività di un Paese per gli investimenti esteri dipende da tanti fattori e l’arbitrato internazionale, per molti esperti, non è quello fondamentale. Anzi, potrebbe determinare ricadute negative su altri aspetti sostanziali, come lo spazio di manovra dei Governi nel garantire politiche adeguate alle proprie strategie di sviluppo”.
canada

Pubblicato il 23 luglio 2015 su Blog. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.

  1. Ottima l’iniziativa. Ma una cosa proprio non va. Inserite l’anno sempre in evidenza sul materiale che pubblicate (mi sembra proprio ci sia solo mese e giorno). Inserite l’anno *sempre* altrimenti non ci si capisce più nulla e non si fa informazione utile. Sembra una sciocchezza ma non lo è 😉

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